essere senza casa

  • Stefano Trucco ha scritto una recensione intelligente, intima e inusuale di Essere senza casa per minima & moralia. Del libro si è parlato in relazione a molti autori e correnti di pensiero contemporanee, naturalmente, perché è un libro molto incentrato sul contemporaneo. Qui Stefano ribalta la prospettiva inserendolo nella tradizione dell’essay britannico e facendolo dialogare

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  • Di Essere senza casa in questi cinque mesi si è parlato dal punto di vista della forma letteraria, della politica, dell’arte ma l’angolo della musica non era ancora stato toccato. Oggi Jeremiah Dixon, che ringrazio, mi fa delle domande intelligenti a cui do risposte temo non all’altezza.

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  • Sono immensamente felice che Essere senza casa abbia vinto la sezione saggistica delle Classifiche di Qualità dell’Indiscreto per il periodo febbraio-ottobre, superando di poco addirittura un mostro sacro come Carlo Rovelli. Quello delle CdQ è un progetto interessantissimo e visionario (quattro volte l’anno 600 grandi lettori votano i migliori libri di autori italiani in quattro

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  • Essere senza casa su Cicles

    Oggi su Cicles Crista Neculai firma una bella recensione a Essere senza casa, scrivendo tra l’altro questa cosa che mi fa particolarmente piacere: Assumendo a tratti la forma del personal essay e dello storytelling, il saggio dà più l’impressione di una chiacchierata informale e intima, che ci mette subito a nostro agio e, ironicamente, quasi

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  • Quando avevo vent’anni abitavo in un appartamento davanti alla vecchia sede dell’Hiroshima Mon Amour, facevo la spesa solo al Lidl e ascoltavo quasi solo ciò che all’epoca si chiamava indie rock, Strokes, Bloc Party e via via giù nell’indie nei meandri di Myspace. Scrivevo anche racconti che venivano pubblicati su riviste come Catrame, Frenulo a

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  • Su Stanza 251 Stefano Loria propone una bellissima lettura di Essere senza casa, che definisce (credo molto appopriatamente) un “libro-prisma” “caleidoscopico” identificando con estrema accuratezza (quando si dice che il critico è lo psicanalista dello scrittore) le due emozioni che mi hanno attraversato nello scriverlo: l’esaltazione associativa e l’ansia, sopratutto l’ansia heideggeriana che mi accompagna

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  • Essere senza casa su Artribune

    Oggi su Artribune c’è questa bella recensione a Essere senza casa di Marco Petroni, che ringrazio. Marco (che coglie molto bene il tentativo del libro di funzionare come “cassetta degli attrezzi per smontare e rimontare il nostro reale”) scrive tra le altre cose: Il grande merito di Didino è quello di tratteggiare un saggio utile

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  • Quest’anno il Festivaletteratura di Mantova si fa tutto in radio. Tra gli invitati ci sono anch’io che oggi (giovedì 10) parlo con Martina Tazzioli di “confinamento” nell’ambito del bel programma “Sintomatiche Parole” organizzato e condotto da Lorenzo Alunni. Potete ascoltarci in radio oppure, se siete a Mantova, in Piazza Alberti o nelle biblioteche dell’area citadina.

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  • Essere senza casa su Singola

    Filippo Rosso mi ha intervistato per “Singola” a proposito di Essere senza casa: abbiamo parlato di jouissance, immaginari, ridefinizione psichica e prismi letterari.

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  • Due segnalazioni che riguardano Essere senza casa: oggi Alessandro Mantovani ne scrive sul Foglio definendolo “uno tra i saggi più interessanti provenienti da autori italiani che mi sia capitato di leggere negli ultimi tempi” (recensione nella foto qua sotto). Invece sabato 22 intorno alle 15:30 italiane sarò ospite di Graziano Graziani a Pantagruel su Radio

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