La nostra cultura è ossessionata dai temi della soggettività, ma sembra aver dimenticato che oltre i suoi confini esiste un universo che ci definisce e che guida le nostre azioni, spesso a nostra insaputa: a questa dimensione fa richiamo lo stato dell’estasi, un termine che deriva da una parola greca (ekstasis) che significa appunto “essere fuori di sé”, quindi “essere fuori dal proprio sé”, dal dominio della soggettività. Ne ho parlato su Esquire, toccando la letteratura di Stephen King e la cultura rave, Coleridge e la droga, il sesso e la lanterninosofia di Pirandello. Potete trovare l’articolo qui.