Due segnalazioni che riguardano Essere senza casa: sul La Lettura del Corriere della Sera di domenica è uscita la prima recensione al libro, firmata da Daniele Giglioli, che mi onora doppiamente perché parla molto bene del libro e perché Giglioli è un grande critico. Ecco un estratto:
E così anche la casa, l’oggetto più familiare su cui dovremmo contare, è diventata weird, strana, inquietante, fantasmatica, secondo la rideclinazione che di questo comunissimo aggettivo inglese ha dato il grande Mark Fisher recentemente scomparso. Ma non è stato sempre così? E i racconti di fantasmi? E non succedevano strane cose nelle case della tragedia greca? Non in queste proporzioni, non come caso concreto (il problema abitativo mondiale) e insieme come metafora globale (confini irti di fini spinati eppure sempre superabili da soldi, virus, e anche, buoni ultimi, esseri umani disperati), risponde Gianluca Didino, brillante e informatissimo saggista.
Invece su La Linea Laterale Danilo Zagaria presenta Essere senza casa tra le uscite di giugno e coglie perfettamente lo spirito del libro:
Credo lo si possa definire una panoramica straniante sugli anni ’10, sulle sue derive culturali e sui timori della nostra generazione. Un’analisi dello spirito dei nostri tempi, tempi in cui accadono cose davvero strane a tutto ciò che siamo soliti chiamare casa.