essere senza casa
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Su Stanza 251 Stefano Loria propone una bellissima lettura di Essere senza casa, che definisce (credo molto appopriatamente) un “libro-prisma” “caleidoscopico” identificando con estrema accuratezza (quando si dice che il critico è lo psicanalista dello scrittore) le due emozioni che mi hanno attraversato nello scriverlo: l’esaltazione associativa e l’ansia, sopratutto l’ansia heideggeriana che mi accompagna
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Oggi su Artribune c’è questa bella recensione a Essere senza casa di Marco Petroni, che ringrazio. Marco (che coglie molto bene il tentativo del libro di funzionare come “cassetta degli attrezzi per smontare e rimontare il nostro reale”) scrive tra le altre cose: Il grande merito di Didino è quello di tratteggiare un saggio utile
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Quest’anno il Festivaletteratura di Mantova si fa tutto in radio. Tra gli invitati ci sono anch’io che oggi (giovedì 10) parlo con Martina Tazzioli di “confinamento” nell’ambito del bel programma “Sintomatiche Parole” organizzato e condotto da Lorenzo Alunni. Potete ascoltarci in radio oppure, se siete a Mantova, in Piazza Alberti o nelle biblioteche dell’area citadina.
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Filippo Rosso mi ha intervistato per “Singola” a proposito di Essere senza casa: abbiamo parlato di jouissance, immaginari, ridefinizione psichica e prismi letterari.
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Due segnalazioni che riguardano Essere senza casa: oggi Alessandro Mantovani ne scrive sul Foglio definendolo “uno tra i saggi più interessanti provenienti da autori italiani che mi sia capitato di leggere negli ultimi tempi” (recensione nella foto qua sotto). Invece sabato 22 intorno alle 15:30 italiane sarò ospite di Graziano Graziani a Pantagruel su Radio
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Su Marvin, Giacomo Ferrara mi intervista a proposito di Essere senza casa, che definisce “un saggio pop acuto e scorrevole”. Giacomo coglie un aspetto interessante del mio libro: Quello che mi preme dire in questa breve introduzione è che Essere senza casa è a suo modo un libro gioioso, direi vitalistico, pur non essendo ottimista. Anzi, lo è proprio
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Oggi su Esquire è arrivata questa bella recensione a Essere senza casa di Hamilton Santià. Hamilton è una delle persone che hanno reso possibile questo libro, quindi il ringraziamento è doppio. Della recensione mi colpiscono due cose. La prima è il taglio generazionale che alcuni lettori, tra cui Hamilton, hanno trovato nel libro: non era
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Ieri mattina (13 luglio) il grande Edoardo Camurri ha condotto una bella puntata di Pagina 3 dedicata al “vivere in tempi strani”, durante la quale ha letto il brano di Essere senza casa pubblicato su Not. Intanto, su Doppiozero Francesco Guglieri ha scritto una bella recensione a L’albero intricato di David Quammen in cui traccia
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Sono stato in viaggio tra l’Inghilterra e l’Italia, quindi aggiorno il sito in ritardo: sul suo blog per l’Huffington Post Mario Capello scrive una recensione molto bella di Essere senza casa, cogliendo con una chiarezza di cui non sarei stato capace nemmeno alcuni temi chiave del libro: Didino, infatti, ha scritto il libro che, quantomeno
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Su Flanerì Giovanni Bitetto scrive una recensione molto bella e profonda di Essere senza casa, lusingandomi con accostamenti a Iain Sinclair e all’ermenautica barocca e sopratuttto cogliendo esattamente ciò che volevo fare con questo libro, cioè fornire qualche strumento culturale per leggere il presente: Questo è solo un percorso di lettura fra i molti che