Essere senza casa sull’Huffington Post

Sono stato in viaggio tra l’Inghilterra e l’Italia, quindi aggiorno il sito in ritardo: sul suo blog per l’Huffington Post Mario Capello scrive una recensione molto bella di Essere senza casa, cogliendo con una chiarezza di cui non sarei stato capace nemmeno alcuni temi chiave del libro:

Didino, infatti, ha scritto il libro che, quantomeno nel panorama italiano, tratteggia meglio il senso di sottile paura, di minaccia incombente ma senza forma, dovuta a un agente onnipresente ma invisibile, che abbiamo vissuto in questi mesi. E del resto, qualcuno riesce ricordare tempi più strani di questi, per parafrasare il sottotitolo? Eppure, visti i normali tempi editoriali e quelli di elaborazione e scrittura di un libro, l’autore non può che averlo scritto almeno un paio di anni fa. E allora com’è possibile che questo splendido libro di critica culturale, questo libro che mischia filosofia, personal essay e sociologia descriva proprio il qui e ora?

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