Essere senza casa su Esquire

Oggi su Esquire è arrivata questa bella recensione a Essere senza casa di Hamilton Santià. Hamilton è una delle persone che hanno reso possibile questo libro, quindi il ringraziamento è doppio. Della recensione mi colpiscono due cose. La prima è il taglio generazionale che alcuni lettori, tra cui Hamilton, hanno trovato nel libro: non era mia intenzione, almeno non pienamente, ma il fatto che Essere senza casa generi questo tipo di letture mi fa pensare di aver toccato un discorso condiviso. Il secondo è un termine, “spaesamento”, che sia Hamilton che Mario Capello hanno utilizzato per parlare del libro. Questi due aspetti mi sembra che dialoghino tra loro: che la mia sia una generazione spaesata è forse ovvio, ma che questi nostri anni siano segnati dallo spaesamento, dal passaggio tra mondi diversi e dall’incertezza mi sembra un tema interessante che meriterebbe di essere approfondito (e, ancora una volta, sono contento di essere riuscito a toccare questo tasto, almeno parzialmente, nel mio libro)

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