Su Marvin, Giacomo Ferrara mi intervista a proposito di Essere senza casa, che definisce “un saggio pop acuto e scorrevole”. Giacomo coglie un aspetto interessante del mio libro:
Quello che mi preme dire in questa breve introduzione è che Essere senza casa è a suo modo un libro gioioso, direi vitalistico, pur non essendo ottimista. Anzi, lo è proprio perché respinge la dicotomia ottimismo/catastrofismo, e ci invita piuttosto ad aprirci alla stranezza, a uscire dal soporifero vortice di storie in cui siamo avvolti.