Numero uno

Ho aperto Boring Machines Disturb Sleep nel dicembre del 2006, prima su Blogger e poi su WordPress. L’ho intitolato come una canzone dei Mogwai e gli ho dato un sottotitolo, blog archivio per un’estetica minimale. Avevo ventun’anni, facevo l’università, avevo da poco scoperto Raymond Carver, vivevo con due inquilini a San Salvario a Torino e pubblicavo in miei primi racconti su FaM ed Eleanore Rigby. Avevo in cantiere una raccolta intitolata Generazione Rumore che non avrebbe mai visto la luce, come tante cose iniziate e mai finite durante quel periodo.

Sette anni più tardi sono cambiate così tante cose che se mi guardo indietro non vedo un’epoca diversa della mia vita, ma un’epoca diversa per l’umanità. Ovviamente è solo la mia percezione soggettiva, ma certe Cose Grandi sono diverse davvero. Nel 2006 in Italia il Web 2.0 era una novità, per dire, e al mondo c’era ancora David Foster Wallace. Poi ci sono quelle Cose Soggettivamente Grandi che sono cambiate per me: ora vivo a Londra con la mia ragazza, ho finito l’università, non leggo Carver da un pezzo. I miei inquilini dell’epoca li sento raramente, viviamo tutti in posti diversi e le occasioni di incontrarsi sono poche. FaM ed Eleanore Rigby purtroppo non ci sono più, e io ho smesso da un pezzo di scrivere racconti.

Tutta questa introduzione per dire una cosa: che mi è tornata voglia di riprendere i fili là dove li avevo lasciati. Dal 2006 a oggi Boring Machines Disturb Sleep c’è sempre stato, ma ha assunto via via forme diverse. Dal blog archivio per un’estetica minimale è diventato un blog vero e proprio, poi un sito web che raccoglie i miei contributi per le riviste con cui collaboro, dal Mucchio Selvaggio a minima&moralia, inutile, Archivio Caltari, Nuovi Argomenti. L’aspetto dinamico del blog è andato perdendosi, delegato ai social network. E questa è una cosa di cui sento di dispiacermi, perché i 140 caratteri di Twitter non sostituiscono uno spazio di riflessione più rilassato e occasionale come quello offerto da un blog. Per cui eccoci di nuovo qui, questa volta su Tumblr.

Boring Machines, il sito, probabilmente rimarrà, più probabilmente diventerà a breve qualcosa di diverso. Parallelamente a questo blog ho deciso di aprire una pagina di Facebook che faccia da hub per i contenuti dislocati su diverse piattaforme, social network e riviste comprese. La fotografia qua sotto ritrae un giovane Vladimir Nabokov circondato da una greca di farfalle disegnata dallo stesso Nabokov in età adulta: trovo che sia un’immagine bella e in qualche modo significativa, anche se per spiegarvi perché dovrei metterci un post molto, ma molto più lungo di questo. Quindi lascio a voi. Per qualsiasi segnalazione, critica, commento, suggerimento o richiesta d’aiuto  potete scrivere a orgone5 [at] gmail [dot] com.

image

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un’icona per effettuare l’accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s…

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: