Sono contento di essere tornato su Not dopo quasi due anni con un saggio in cui parlo della sindrome della pagina bianca che ha colpito molti scrittori – compreso il sottoscritto – durante la pandemia partendo da Shining e mettendola in relazione con il mondo infero di Hillman (e in particolare con il mito di Orfeo). Si parla di sogni, morte, Jean Cocteau, virus, possessione e macchine ricetrasmittenti. Nell’immagine: Testa di Orfeo di Jean Delville.
(EDIT: mi è stato fatto notare dopo la pubblicazione che anche nel romanzo di King Jack Torrance si chiama Jack – cioè che si chiama John ma è soprannominato Jack, un particolare che non ricordavo.)