carver
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Sul penultimo Espresso, il numero 27, è uscito un articolo a firma di Carla Benedetti sul tema dell’editing letterario. L’articolo sosteneva una tesi abbastanza accettata dalla morale comune: quella dell’editing è un’operazione commerciale che ha senso soltanto in un sistema letterario industrializzato come il nostro, l’editing livella tutti gli scrittori uniformandoli ad un unico stile
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Rispondo qui di seguito all’articolo di Giulio Mozzi e alla risposta di Giorgio Fontana (rintracciabili rispettivamente qui e qui) sul “carverismo” e sulle problematiche inerenti all’interiorità psicologica dei personaggi narrativi. Vado per punti, come al solito, perché mi è più comodo. 1. Ciò che Fontana definisce “carverismo” non ha nulla a che vedere con Raymond